>>3516tutto prende senso se consideri numericamente la popolazione italiana. quanti di questi erano il tipo di bambini che alle elementari si cagava addosso e piangeva? quanti erano quelli che lanciavano i libri dalla finestra perché non riuscivano a comprenderli? quanti sono cresciuti in famiglie di terroni con la pancia a suon di alcol prenatale, cazzotti, abusi e diseducazione?
numericamente parlando, gli stupidi sono la maggioranza*. nella storia, grazie alle dittature e all'ereditarietà del potere, gli stupidi sono stati tenuti a bada sfruttandone le braccia per zappare la terra: loro non osavano parlare, perché altrimenti ritenevano che il duca di stocazzo li potesse fulminare.
oggi chiunque può esprimersi, anzi la classe dirigente ha estrema necessità di far esprimere i bifolchi e per farlo ovviamente i discorso non è più "se non mi voti ti faccio venire la siccità al terreno del mezzadro" ma il livello argomentativo è identico.
*tipicamente diventare intelligenti richiede uno sforzo, mentre instupidirsi è la via della minor resistenza (donna che beve o fuma in gravidanza, genitore che guarda il grande fratello invece di leggere libri al figlio, etc)