/420/ - Quattro Venti

ma magari, questi ultimi decenni sono il festival dell'ignoranza becera e bifolca, un ritorno della psichedelia come negli anni 60 sarebbe solo un pro

Sono un fan degli psichedelici ma queste cose mi puzzano.
Mi spiace dover fare il complottista, ma è come se la solita cerchia di persone influenti culturalmente stiano spingendo sull'uso degli psichedelici per qualche motivo che non riesco ancora a cogliere.
Gli psichedelici sono un grande strumento capace di poter risvegliare le coscienze da decenni di indottrinamento mediatico e culturale, che stiano cercando di mettere le mani su qualcosa di inevitabile in modo da renderlo a loro favore e scongiurare un pericoloso e reale risveglio delle coscienze?

>>4279
Hai appena descritto la commodificazione a cui è soggetto qualsiasi movimento anche solo vagamente profittevole e/o potenzialmente sovversivo.

>>4277
tecnicamente questa ondata ('the third wave') è quantitativamente e qualitativamente superiore a quella degli anni '60-'70, con pieno coinvolgimento scientifico di istituti di ricerca accademici (e.g. john hopkins, imperial college, etc) e diverse patent in trial clinico con FDA approval, senza considerare come il panorama legislativo (e la percezione culturale) stia cambiando rapidamente con sempre più stati diretti verso la legalizzazione di psichedelici fino ad un momento fa classificati in tabella hard drugs dal governo federale.

stesso discorso per quello che è l'aspetto terapeutico, con un focus rivoluzionario su integration e figure professionali / corsi / certificazioni in ambito psicologico & psichiatrico formati esattamente per accogliere a piene braccia questo cambiamento.

si può dire che in una certa misura alcune condizioni sono simili a quelle degli anni '60 (vedi anche il coinvolgimento di harvard all'epoca con l'harvard psilocybin project - e i buoni timothy leary e ram dass poi cacciati a pedate dalla loro cattedra), ma la scala del cambiamento a questo giro appare massiva.

>>4279
>solita cerchia di persone influenti

a questo documentario hanno partecipato istituti come MAPS, aka nonprofit che si sbattono in ricerca psichedelica dagli anni '80. chiaramente c'è un sottotesto di mainstream che ora si sta buttando su un qualcosa di precedentemente demonizzato (vedi cos'è successo con l'industria della cannabis), ma fa parte di quel paradigm shift tipico di rivoluzioni socioculturali e scientifiche di questo tipo.

>>4281
speriamo sia veramente così

>>4282
Grazie per la risposta. Intendo chiarire che con "solite persone influenti" sto indicando una specifica etnia.
Il MAPS che tu citi è fondato e diretto da Rick Doblin, ovvero una persona di etnia influente.
Il documentario che ha postato OP è basato sul libro di Michael Pollan, un'altra persona di etnia influente.
Intendevo quindi mettere in luce questo fatto curioso. Ripeto che sono fan e completamente supportivo sull'utilizzo degli psichedelici, ma qualcosa mi puzza su come vengono "spinti" ultimamente.
Rimarrò sempre scettico verso qualsiasi cosa che sembri "venire dall'alto". Per me l'esperienza psichedelica "viene dal basso", proprio come camminare nel bosco da soli e cogliere un fungo.

>>4284
ok, ora ho capito e sono d'accordissimo con te - infatti ritengo altrettanto importante che con la 'massificazione' degli psichedelici emergano altrettanti comitati etici/etnografici per promuovere la preservazione ambientale ed antropologica di determinati ambienti/culture (ad esempio vedi il disastro già causato dal 'turismo dell'ayahuasca' in Peru).