Vi posto una creepy pasta che avevo scritto, non ho mai avuto lo sbattimento di tradurre in inglese e non sapevo dove postare in italiano. È un po' lunga.
Vi è mai capitato di ripensare, per la prima volta dopo tanti anni, agli eventi del vostro passato, e di accorgervi di qualcosa di molto inquietante?
10 giorni fa è morta mia nonna materna, e quindi questa settimana siamo nel suo paesino per organizzare i funerali. Ripercorrere i luoghi della mia infanzia mi ha rievocato tanti ricordi.
Mia madre è nata e cresciuta in questo remoto paese di provincia. Suo fratello era malato sin dalla nascita ed è morto molto giovane, quindi tutta l'attenzione dei genitori è stata dirottata su di lei. Appena maggiorenne si è trasferita in città e ha conosciuto mio padre. Mio nonno è morto subito dopo e con mia nonna abbiamo avuto contatti veramente minimi, ho sempre pensato che semplicemente non andassero granché d'accordo, senza però mai approfondire.
Eppure, quando avevo 10 anni o poco meno, ricordo che per un'estate ero stato mandato in vacanza da questa nonna che conoscevo appena. Rivedere oggi i campi di grano, i cespugli di nespole, le strade sterrate, mi riporta a quell'estate di più di 15 anni fa.
Anche se non c'era ancora questa diffusione pervasiva di smartphone e videogiochi, un bambino di 10 anni si annoiava non poco in campagna. L'unico passatempo che avevo trovato era giocare con il figlio dei vicini, che veniva spesso ad aiutare mia nonna con alcune faccende nell'orto. Giocavamo a palla, ci confrontavamo sulle differenze tra vita di città e vita di campagna, e poi al calare del sole lui rincasava. Ricordo i canti delle cicale mentre lo accompagnavo sulla strada per tornare a casa, girando l'angolo e percorrendo tutto il viale fino in fondo.
Mia nonna sembrava veramente molto contenta che giocassimo insieme, e sulle prime era un modo per ammazzare il tempo, ma ricordo che ben presto incominciai a pensare che quel bambino fosse un po' strano. Non saprei bene come spiegarlo, pure perché la mia mente puerile razionalizzava questo sentimento pensando che, in generale, la gente di campagna fosse un po' strana.
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