No.11959
Non so chi di voi segua il fantasy italiano, io personalmente ho ricominciato a leggerlo da poco e mi sembra che si sia arrivati un po' capovolta la situazione rispetto agli anni 2000.
Prendo ad esempio uno dei primi libri che ho letto in questo periodo, Il tredicesimo nume, in video relato l'autrice discute di come sia andato dopo un anno dall'uscita e commenta la reazione del pubblico, secondo me mostrando di non saper ancora gestir bene le critiche, nonostante il libro sia considerato tendenzialmente buono per essere un'opera prima.
Quello che ho notato è che i libri che stanno uscendo ultimamente hanno un world building di fatto inesistente, ma non giustificabile dal fatto che comunque gli autori disseminano molti dettagli che fanno immaginare qualcosa di più grande, ma che necessiterebbero di approfondimento per capire meglio le motivazioni dei personaggi e spiegare il perché di certe vicende. Non è come nel Deserto dei Tartari di Buzzati, in cui viene tutto solo accennato ma i dettagli presenti non vanno a incidere sulla trama in maniera sostanziale.
Ho come l'impressione che tutto questo sia dovuto al voler aderire in maniera stringente ai manuali di scrittura, il che un po' si contrappone ai libri che uscivano negli anni 2000 in cui c'era una maggiore ingenuità, il che portava a grandi schifezze ma che grazie alla loro sincerità ogni tanto mostravano qualche dettaglio interessante. Il mantra "show, don't tell", su cui quell'incellone ante litteram del duca di baionette ha costruito la sua fama (anche attraverso il suo alter ego femminile), finisce per diventare più un freno alla creatività che un consiglio utile.
No.11960
>>11959>>11959Credo che sia un po' esagerato dare la colpa al duca, immagino che per alter ego femminile tu ti riferisca a gamberetta, non pensavo ci fosse lui dietro ma è plausibile, la maggior parte di chi fa uscire romanzi fantasy adesso è troppo giovane per poter aver partecipato a quel periodo di internet.
Però sono d'accordo che troppi scrittori fantasy siano troppo imbrigliati nei loro manuali e troppo influenzati dai corsi di scrittura creativa. Utili eh, ma se poi i risultati sono le porcate che escono oggi. In più ultimamente non si riesce a tenere separato fantasy da romanzo rosa/soft porno, Sarah J. Maas è la vera rovina del genere.
Parlando di porno, ci sono cose che farei alla scrittrice che hai postato che farei meglio a scrivere in un altra board.
No.11961 SALVIA!
Anon ma non sei stanco di leggere questi romanzi? Sono sempre le stesse storie trite e ritrite con setting mitici o quasi.
Ci si può risparmiare tutti gli altri romanzi, una volta letto Tolkien.
No.11962
>>11961il problema è che solo nel fantasy indipendente/di piccole case editrici si riesce a trovare un po' di originalità, rispetto al fantasy mainstream
purtroppo per chi come me è interessato principalmente al worldbuilding non è la migliore epoca
No.11963
>>11962Il problema, secondo me, sta nelle scelte editoriali: per evitare il fallimento commerciale di un libro si tende ad omologare la scrittura ad una certa e ben definita narratività (stile, segmentazione del discorso, ecc…).
Così facendo però si scrive solo quello che, nella mente degli editori, rispecchia il gusto dei lettori emarginando gli esperimenti o altri approcci.
Ps. Quali sarebbero le case editrici indipendenti piccole nel panorama italiano?