>>19185>>19185Qualcuno più saggio di me disse: l’hyperpop suona come questa scarpa:
poi c’era l’immagine di una scarpa da donna tipo spice girls tutta argentata ci due metri di tacco che non trovoMagari quando ho tempo approfondisco un pochettino la parte tecnica ma considera questo; fino a 20 anni fa era impensabile chiamare due cose con bpm, ritmiche e magari pure timbri diversi con lo stesso genere, perché nella musica elettronica (quindi all’epoca “da club”, non “da internet”) erano le cose importanti. Ci si è spostati verso movimenti estetici tipo la witch house che andavano più alla ricerca di un “mood” e di un immaginario. IMO parte del motivo sta nel dislocamento delle scene musicali, che di geografico non hanno più niente (Chicago house, New York garage, Italo disco, french touch) ma raccolgono in spazi virtuali sottoculture che trovano un senso di identità. Se una volta facevi il punk in piazzetta ed era importante vestirsi come tale, adesso fai il cloud rapper su internet e la cura la metti sulle pitture shoppate (l’esempio più classico è la vaporwave, che per me è nata e morta con eccojams ma vabbè falli divertire).
Insomma 20 anni fa sophie sarebbe stata house con suoni fastidiosi e un senso di incompletezza, girli pop puro e semplice. Ma ad oggi pop cosa vuol dire?
Quei due pezzi li metti bene nello stesso dj set perché gli elementi comuni sono pitch altissimi fuori dalla grazia di dio coi synth zuccherati al limite del fastidioso (se distorci un altro po’ entrambe diventano parodie dell’’hardstyle, le tecniche di produzione sono in realtà molto simili), testi da Barbie clusterina etc. etc. È pop nel senso più tradizionale del termine ma esasperato che fa il giro e diventa musica sperimentale, detto proprio terra terra.